Si ricorre all’estrazione dentale solamente nei casi in cui è ritenuta strettamente necessaria e solamente dopo che sono stati vagliati tutti gli altri possibili trattamenti.
Questo intervento è piuttosto raro, in quanto il dentista cercherà in tutti i modi di salvaguardare i vostri denti e, se possibile, ripararli con le tecniche dell’odontoiatria conservativa come l’intarsio, l’apicectomia e la devitalizzazione.
Si prende in considerazione l’estrazione nei casi in cui l’elemento in questione è severamente danneggiato e considerato non recuperabile.
Ma dovrò rimanere senza un dente?
Certo che no.
Una volta che l’alveolo è guarito (potrebbero volerci dai 3 ai 6 mesi dopo l’estrazione) sarà possibile procedere con l’applicazione di un impianto dentale.
Una volta applicata la protesi, nessuno si accorgerà che vi siete sottoposti ad un intervento di estrazione dentale.
In quali circostanze si procede con l’estrazione dentale?
I casi nei quali si procede con l’estrazione dentale sono i seguenti:
- Caria profonda che ha intaccato i tessuti molli del dente e si è evoluta in ascesso, una delle condizioni del cavo orale più dolorose.
- Pulpiti non trattabili, un processo infiammatorio che coinvolge il nervo dentale. Anche questa patologia può causa dolori pulsanti molto intensi.
- Parodontite avanzata che si è evoluta fino a scoprire il colletto e la radice dentale.
- Granuloma dentale, un’infiammazione cronica dell’apice radicale. Questa condizione è generalmente asintomatica e non suppurativa, ma può evolvere e dare origine a pulpiti.
- Denti scheggiati o danneggiati al punto da non poter essere “salvati”.
- Affollamento dentale grave che non è possibile trattare con le sole procedure ortodontiche, oppure che interessa i denti del giudizio.
- Inclusione dentale. In questo caso il dente verrà estratto e (sempre se non si tratta di un dente del giudizio) applicato al suo posto nell’arcata dentale.
Come avviene l’estrazione del dente?
L’estrazione semplice, spesso eseguita sui denti rotti o danneggiati da un processo infettivo, avviene in studio sotto anestesia locale.
L’estrazione chirurgica, diversamente, si esegue sui denti inclusi e richiede l’anestesia generale. L’intervento richiede l’incisione della gengiva tramite bisturi e l’esportazione di una parte di osso o radice del dente.
Una volta scoperto il dente incluso, sarà possibile procedere con la sua rimozione.
Per ulteriori informazioni in merito ai trattamenti di estrazione dentale, affidatevi allo studio dentistico Corrado Cardinali di Pesaro.
I nostri esperti saranno a vostra completa disposizione.
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