Se puliti adeguatamente, gli impianti dentali moderni hanno una durata molto elevata, che potrebbe superare persino i 15/20 anni.
Nel caso venissero trascurati, tuttavia, potrebbero insorgere delle infezioni batteriche che intaccheranno la gengiva e l’osso su cui sono “agganciati”. Queste condizioni sono definite perimplantiti e possono causare la perdita prematura degli impianti.
Come si pulisce un impianto dentale per prevenire la perimplantite?
Il modo migliore per prevenire la comparsa delle infezioni agli impianti consiste nel curare con attenzione la propria igiene orale. Questo significa:
- Pulirsi i denti dopo ogni pasto con uno spazzolino a setole morbido o elettrico (ricordatevi di spazzolarvi i denti per almeno 2 minuti facendo attenzione a non irritare le gengive).
- Usare il filo interdentale per rimuovere i residui di cibo tra i denti.
- Sottoporsi ad una pulizia profonda presso il vostro igienista di fiducia almeno una volta ogni 6 mesi.
- Smettere di fumare.
Quali sono i sintomi a cui prestare attenzione
È possibile indentificare le infezioni agli impianti dentali dai seguenti sintomi:
- Dolore e arrossamento nella zona in prossimità dell’impianto.
- Forte sanguinamento gengivale (soprattutto nei punti in cui è applicata la protesi).
- Mobilità all’impianto dentale. Quest’ultimo sintomo è considerato particolarmente preoccupante, in quanto segnala la perdita dei tessuti di sostegno e dell’osso.
Oltre alle infezioni batteriche, gli impianti possono venire compromessi dai traumi che interessano la regione orale.
Cosa fare se notate alcuni di questi sintomi?
La risposta è abbastanza ovvia: dovete contattare immediatamente il vostro studio odontoiatrico per sottoporvi ad una visita approfondita.
Agendo tempestivamente, è possibile trattare l’infezione prima che intacchi i tessuti del cavo orale e prevenire la perdita dell’impianto.
Cosa succede se si perde l’impianto dentale?
Una volta che l’infezione ha compromesso la stabilità dell’impianto, questo dev’essere rimosso e sostituito con un nuovo modello adatto alle condizioni del paziente.
Prima di procedere con l’intervento, tuttavia, il professionista dovrà valutare lo stato del cavo orale in cui andrà ad intervenire, per capire se può sostenere un nuovo impianto o sarà necessario eseguire prima l’osteointegrazione dell’area interessata.
Con l’osso mascellare risanato, sarà possibile procedere con l’applicazione del nuovo impianto.
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