La mancanza di osso mascellare si verifica quando l’osso della mascella perde volume, densità o altezza. Questo problema è comune in caso di perdita dei denti o malattie parodontali e può rendere più complesso l’inserimento degli impianti dentali.
Tuttavia, grazie alle moderne tecniche di implantologia, è possibile applicare impianti dentali anche nei pazienti affetti da atrofia ossea mascellare.
In questo articolo esploreremo le soluzioni più utilizzate per ristabilire le arcate dentali in situazioni di carenza di osso.
Impianti dentali All-on-4 nei pazienti con poco osso
Gli impianti dentali All-on-4 rappresentano una soluzione efficace per la riabilitazione completa di un’arcata dentale in situazioni di atrofia ossea moderata. Questa tecnica prevede l’utilizzo di quattro impianti dentali posizionati in punti strategici per sostenere una protesi fissa.
È particolarmente indicata per pazienti affetti da una mancanza d’osso che necessitano di ripristinare un’arcata gravemente danneggiata.
In molti casi, è possibile applicare il carico immediato, che consiste nel posizionare la protesi fissa lo stesso giorno dell’intervento. Ciò consente al paziente di riprendere rapidamente le normali funzioni masticatorie.
Per ulteriori dettagli sulle procedure di applicazione degli impianti dentali All-on-4, vi rimandiamo a un nostro articolo precedente.
Cosa fare in caso di grave carenza ossea?
Sebbene gli impianti All-on-4 siano efficaci anche in presenza di poco osso, situazioni di grave atrofia ossea richiedono interventi preliminari di rigenerazione o innesto osseo.
Rigenerazione ossea
La rigenerazione ossea guidata è una tecnica chirurgica avanzata che stimola la ricrescita dell’osso in previsione dell’inserimento degli impianti. Questo procedimento utilizza materiali biocompatibili, come osso autologo (prelevato dal paziente), proveniente da banche dei tessuti o sintetico. La rigenerazione è guidata da apposite membrane che favoriscono il processo di ricostruzione.
Innesto osseo
L’innesto osseo è indicato per ricostruzioni più estese rispetto alla rigenerazione. Si utilizzano quantità maggiori di osso artificiale, autologo o prelevato da banche dei tessuti, per ottenere una base strutturale adeguata agli impianti.
Una volta ricostruito un volume osseo sufficiente, il dentista potrà procedere con l’applicazione degli impianti dentali.
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